Incontinenza post parto

Come affrontare un problema comune nel post parto

Il pavimento pelvico

La peculiarità femminile risiede nel suo apparato riproduttivo, che per prima cosa è improntato a riprodurre, a garantire continuità al genere umano.
Tutto ciò fa parte delle sfera più intima.
Il bacino è responsabile delle sensazioni che abbiamo del nostro corpo, del nostro portamento, e quindi anche della nostra immagine interiore ed esteriore: è come un oceano di emozioni, in cui quelle negative lo chiudono, mentre quelle positive lo aprono.

Il diaframma pelvico (4) è l’insieme delle strutture anatomiche che chiudono in basso il bacino.
Più nello specifico, possiamo distinguere:

  • il perineo, cioè la porzione cutanea, a forma di losanga, dove sboccano il canale uretrale, quello vaginale e quello rettale, delimitato anteriormente dalla sinfisi pubica, posteriormente dal coccige e, ai lati, dalle tuberosità ischiatiche.

  • il pavimento pelvico vero e proprio, cioè l’insieme delle strutture muscolari e fasciali, che a sua volta si compone di un sistema di sostegno, ovvero la componente muscolare e di un sistema di sospensione, ovvero i legamenti che hanno funzione di supporto.

L’integrità di tutte queste strutture è fondamentale per garantire il corretto posizionamento degli organi nella pelvi, una buona continenza urinaria e fecale, un’ottima sessualità; sostiene la gravidanza e collabora, inoltre, alla fuoriuscita del bambino durante il momento del parto

Incontinenza urinaria

Oggi vi parlerò di un problema che affligge molte donne dopo il parto, legato proprio ad un alterazione del pavimento pelvico: l’incontinenza urinaria.

Questa si può risolvere con una ginnastica pelvica che andrebbe iniziata prima possibile, dopo 1 mese dal parto ma entro 5-6 mesi dallo stesson , perché più precocemente si interviene e prima si risolve il problema senza rischiare di cronicizzarlo.

La gravidanza, ed in particolare il parto, rappresentano infatti nella vita della donna un momento estremamente delicato, viste le numerose implicazioni emotive, psicologiche e fisiche che la caratterizzano. Il post partum e il puerperio costituiscono, pertanto, un periodo importante di recupero psicofisico che richiede un programma di assistenza adeguato al fine di promuovere il completo benessere della donna. Dal punto di vista organico la zona perineo-pelvica, la colonna vertebrale ed i muscoli addominali sono le aree che subiscono il maggiore stress durante la gravidanza e il parto, a causa del sovraccarico e della sovradistensione a cui sono sottoposte e non è infrequente che subiscano dei traumi, più o meno persistenti, per danno diretto delle strutture muscolo-legamentose o per danno indiretto secondario ad irritazione e/o stiramento delle terminazioni nervose. (1)

L’incontinenza urinaria post partum è un evenienza molto frequente soprattutto nel caso di un parto vaginale, nel caso di parti operativi ( con ventosa) o di periodi espulsivi molto lunghi o all’opposto, molto brevi (parto precipitoso).

Anche la presenza di lacerazioni o episiotomie può rendere più difficoltosa la capacità di trattenere le urine. Questo perché già la gravidanza da sola determina una pressione costante sulla vescica da parte dell’utero, naturalmente ingrandito per la presenza del feto, e della testa fetale che, soprattutto a termine di gravidanza, preme sulla vescica.

Tutte le donne in gravidanza presentano un tenesmo vescicale, cioè la sensazione continua di dover urinare e quindi di urinare frequentemente ma poca quantità di urina, proprio perché la vescica non si può riempire completamente fino alla massima capacità poichè il feto ne limita il riempimento.

Durante il parto la pressione della spinta va a determinare un abbassamento della vescica che è fisiologico ed il passaggio della testa nel canale vaginale determina uno stiramento delle fibre nervose, più lungo è il periodo espulsivo più tempo servirà alle fibre nervose per riprendersi.

I disturbi più frequentemente lamentati dalle donne nel puerperio sono rappresentati dalle disfunzioni urinarie, dalle algie lombo-sacrali e pelviche persistenti e dall’indebolimento dei muscoli addominali. In particolare circa il 15-40% delle donne riferisce incontinenza urinaria da sforzo che, in un terzo dei casi, si risolve spontaneamente entro 12-14 mesi dal parto, ma che nel 3-10% dei casi può diventare cronica. Nell’1-5% dei casi può comparire incontinenza fecale e in oltre il 33% dei casi il dolore pelvico e/o lombo-sacrale può perdurare per diversi mesi dopo il parto. Alla luce di questi dati appare quindi chiara l’importanza di sottoporre tutte le donne che hanno partorito, in particolare quelle con parto spontaneo, ad un attento controllo clinico finalizzato alla valutazione del grado di compromissione dell’apparato muscololegamentoso pelvi-perineale e stabilire per loro un programma di rieducazione specifico, al fine di assicurare un valido e completo recupero della funzionalità di tale area. (1)