Depilazione completa: perché non farla!

Ciao a tutte! Oggi vi parlerò di un argomento che interessa un po’ tutte le donne… le infezioni vaginali e la loro associazione con l’ultima moda della depilazione vulvare ossia la depilazione completa!

Negli ultimi anni infatti si è andata sempre più diffondendo la moda di effettuare una depilazione completa a livello vulvare, andando a rimuovere tutta la protezione che ci è stata donata da madre natura per prevenire le infezioni vaginali.

Questa moda si è diffusa sia per una situazione di bellezza estetica, sia perché si ritiene in questo modo di avere maggior sensibilità durante i rapporti.

Però se la donna è stata creata con la presenza di una peluria vulvare un motivo c’è e la sua completa rimozione va ad alterare l’equilibrio della flora vulvovaginale e quindi va a determinare una maggior frequenza di infezioni e infiammazioni.

depilazione totale

Situazione fisiologica:

La vagina presenta in condizioni normali durante l’età fertile un ph leggermente acido ( valori da 3,8 a 4,4), per questo per l’igiene intima bisogna scegliere un detergente che rispetti il ph fisiologico e la flora batterica presente in vagina , quindi che abbia un ph compreso tra 3,5 e 4,5. Prima della pubertà il ph è neutro così come in menopausa , poiché in queste fasce di età le ovaie non producono estrogeni e quindi il ph è tra 6,5 e 7.

Nell’età fertile l’ambiente diventa acido per proteggere la vagina dalle infezioni e per favorire la crescita della flora “buona” che sono i lattobacilli di Doderlein, che trasformano il glicogeno in acido lattico, sintetizzano il perossido di idrogeno (H2O2 azione battericida) in questo modo regolano la crescita della flora batterica ed ostacolano la colonizzazione della vagina da parte di germi ostili.

Il ph si modifica anche a seconda della fase del ciclo mestruale, prima dell’ovulazione è molto acido, perché ostacola lo sviluppo di germi patogeni ma anche la sopravvivenza degli spermatozoi. Quando avviene l’ovulazione il ph si alza, il ph 8 del muco cervicale e il ph alcalino del seme maschile aiutano a rendere il ph vaginale più neutro, favorendo la sopravvivenza degli spermatozoi.

A cose normali la vagina non è un ambiente sterile, ma è presente una flora batterica vaginale composta , oltre ai lattobacilli di Doderlein, in misura minore da Streptococchi, Enterobatteri, gardnerella, candida e mycoplasma. La maggior parte di questi, pur essendo potenzialmente patogeni, non agiscono in modo negativo proprio perché vengono mantenuti in numero limitato dai lattobacilli e dal sistema immunitario.

Quando, per motivi legati all’assunzione di farmaci ( tipo antibiotici o immunosopressori) , o in situazioni di stress, o per malattie sistemiche ( tipo il diabete) la flora vaginale buona si altera, i germi cattivi prendono il sopravvento e avviene così l’infezione vaginale nota comevaginosi batterica.

In questo caso i sintomi sono prurito, bruciore, arrossamenti vulvo vaginali, perdite vaginali di vario colore ( bianco dense o giallognole), cattivo odore, che variano a seconda dell’agente patogeno che ha preso il sopravvento (candida, gardnerella, mycoplasma, enterococco, E.Coli, streptococco…).

Prevenzione:

Per cercare di mantenere il ph vaginale in equilibrio è importante ricordare alcune regole base:

  • Un igiene quotidiana con sapone a ph fisiologico (intorno a 4,5), lavandosi dall’avanti all’indietro, per evitare di trasportare germi intestinali a livello vagino vescicale (gli enterococchi possono provocare frequentemente cistite). Non lavarsi troppo spesso (max 1-2 volte al giorno con il sapone) per evitare di rimuovere le difese della pelle e aumentare così il rischio di irritazioni da eccessiva pelle secca x la rimozione del film idrolipidico cutaneo.
  • Evitare di indossare biancheria intima sintetica o pantaloni troppo stretti perché con lo sfregamento possono creare microabrasioni e trattenendo l’umidità favoriscono lo sviluppo di microrganismi dannosi. Meglio scegliere biancheria di cotone che favorisce la traspirazione.
  • Utilizzare sempre il preservativo nei rapporti sessuali occasionali per evitare la tramissione di malattie sessualmente trasmissibili (tipo clamydia o trichomonas) o nel dubbio di avere un infezione. Estendere comunque la cura antibiotica anche al partner.
  • Evitare di stare a lungo con il costume bagnato.
  • Seguire una dieta sana ed equilibrata, limitando il consumo di dolci e zuccheri e sostanze infiammatorie come la cioccolata, il peperoncino, cibo piccante.