La sfida di Deborah

le piccole rivoluzioni che fanno la differenza

Deborah direttrice commerciale di Sanicot

Non chiamatela “giovane imprenditrice” e nemmeno “figlia di papà” che sta portando avanti un percorso già avviato nel 2003 dal nonno, dal padre e dallo zio.

Si perché Deborah Pierozzi, 27enne pratese, è una vera e propria bomba di energia, dedizione e vitalità.

Lei, che le redini di quell’azienda le ha prese in mano davvero, con tutto il carico di responsabilità e soddisfazione che ne conseguono. Lei, che ha fatto suo un settore finora sfacciatamente femminile, regalando quella freschezza che oggi fa comunque e sempre la differenza. Perché quando una ragazza mette a disposizione tutte le sue capacità per un obiettivo, sì che è un regalo.

Deborah è il direttore commerciale di Sanicot, la prima azienda italiana per la produzione di assorbenti in tessuto non tessuto in cotone.

E’ qui che nasce il marchio “Vivicot” la linea di assorbenti compostabili, prodotti in puro cotone biologico e certificato, gli unici con l’iva al 5%. Antesignani del settore, lanciarono nel 2001 la prima linea del prodotto quando in Italia il biologico era ancora considerato un mondo lontanissimo e sconosciuto ai più.

Determinata, testarda (a volte), istintiva (anche troppo), sportivissima e con le idee chiare (cristalline!) che vive di cuore e soprattutto di pancia. Deborah, che non sa stare con le mani in mano, che è la prima ad entrare e l’ultima ad uscire dall’azienda, che ha bisogno di inventare e reinventarsi; così dopo una piccola parentesi universitaria (l’economia aziendale proprio non faceva per lei), si è lanciata senza paracadute, a 21 anni, nel mondo del lavoro, sotto la guida del nonno, il cui mantra è un evergreen troppo poco ascoltato oggi: “qui bisogna saper fare tutto”.

E non è difficile immaginarla alla guida del muletto e poi relazionarsi con clienti internazionali, perché se una piccola azienda familiare sta diventando quello che è, assumendo un ruolo apicale a livello industriale che di brand, il merito è anche e soprattutto suo. In 10 anni sono stati raddoppiati gli spazi, incrementata la quantità dei prodotti (oltre 120 mila assorbenti al giorno) e sconfinato la penisola, con l’esportazione degli assorbenti in cotone in almeno 6 Paesi, dalla Corea all’America. E parte di questo successo sta proprio lì, nel mezzo, dove c’è una famiglia saldamente unita nei valori e nella passione per il proprio lavoro.

“A casa mia mi hanno sempre insegnato che tutti siamo uguali a tutti. Ci si aiuta a vicenda, in una catena di silenziosa solidarietà, e quando c’è un problema ci prendiamo per mano”.

Da un lato, legami solidissimi, dall’altro progetti creativamente anti-conformisti, che scavalcano (e menomale) le canoniche convenzioni. Si, perché Deborah ha scelto una linea tutta europea di brandizzazione, liberandosi da quei tabù “bacchettoni (si, passateci il termine!)” legati al mondo della sessualità e del ciclo mestruale, affidando i suoi messaggi social ad immagini forti, coloratissime, e a suo modo delicatamente rivoluzionarie, in un momento d’oro per lanciarsi in nuove sfide, dal biologico alla sostenibilità ambientale. “In passato ho sperimentato il vero significato della parola male” – racconta Deborah – “per questo se a volte sul lavoro le cose non vanno, faccio di tutto per trovare un’alternativa. E lo stesso motto lo trasporto anche nella vita”.

Ed oggi c’è bisogno proprio di questo. Del giusto entusiasmo. E di una buona dose di coraggio.

Questo è l’articolo scritto da Chiara Elci per Frisson Magazine, sul numero di Aprile 2021.

Ciao a tutte, sono Chiara Elci, giornalista e scrittrice. Ma divido tra programmi in TV e il mio computer, dove sviscero i miei pensieri, sulla società e sul quotidiano.
Ho pubblicato il mio primo libro nel 2015: Il Papavero e la neve.